
È donna, è lupa.
È soglia che respira,
rito che arde.
È la memoria carnale
di ciò che eri
prima di dimenticare.
Sorella Lupa è nata in silenzio, senza alcuna intenzione di essere spiegata. È arrivata come un sussurro nella mente, un’immagine nitida: una donna a mezzo busto, nuda, una farfalla a coprire un seno, la luna accanto alla testa. Dentro la luna, quasi invisibile, il profilo di un lupo. I capelli violacei, lo sguardo intenso, i graffi rossi su un braccio. La pelle non è rosa, non è carne: è cenere e luna.
Questa figura non voleva attirare, né provocare. Non seduce, non compiace.
Lei è.
🌒 Il corpo come soglia, non come oggetto
Il nudo non è erotico. È rituale. La donna-lupa incarna un archetipo profondo: è selvaggia, ma non feroce; è libera, ma non ribelle. Il suo corpo non chiede permesso. È presenza.
Il lupo, qui, non è fuori di lei: è lei.
Appare sfumato nella luna, come un'eco. Ma si manifesta nei graffi, nello sguardo, nella postura. È parte della sua natura, non un compagno esterno.
La luna è un’altra chiave. Mezza, come mezza è la memoria che ognuna di noi ha di quella parte perduta, quella che sente ancora la notte e risponde all’istinto.
🔥 Una memoria che ci abita tutte
Questa non è solo una figura. È un ricordo arcaico. Un’identità che non ha bisogno di farsi notare per esistere.
Una voce muta che dice: non conquistare, non fuggire. Ricorda.
💬 Ti sei mai sentita lupa?
Conosci quella sensazione di essere selvaggia e libera, anche nel silenzio?
Hai mai sentito una parte di te che non ha bisogno di consenso per esistere?
Raccontami nei commenti cosa ti evoca Sorella Lupa.
E se vuoi portare con te questa memoria visiva, contattami o visita il mio sito per avere una stampa firmata o un’opera su commissione ispirata al tuo archetipo.

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